Dal 2021 Giuseppe Stigliano è il CEO di Spring Studios, la Global Creative Platform con sede a New York, Los Angeles, Londra e Milano che impiega oltre 300 persone e che da 25 anni supporta le principali multinazionali del mondo nei settori Fashion, Beauty, Luxury, Hospitality e Lifestyle.
Stigliano ha assunto il suo incarico durante la delicata fase della pandemia, ed innanzitutto si è occupato della riorganizzazione e riallineamento della value proposition aziendale.
Sotto la sua guida la società é cresciuta del 20% YoY e punta a raggiungere un volume d’affari di $100M
Ha creato i presupposti per l’apertura di nuovi uffici in Europa e Middle East già nel 2024.
Per il biennio 2023 – 2024 le aree di maggior sviluppo dell’offerta riguarderanno l’e-commerce, l’experience design, le brand activation, il Web3.
Grande attenzione sarà dedicata anche al mondo dell’AI e della CGI nell’intento di automatizzare e rendere più efficienti le fasi produttive in cui i professionisti di Spring hanno minor valore aggiunto.
Il focus principale di Spring Studios rimane chiaramente il posizionamento strategico ed i servizi di marketing dedicati al segmento premium-luxury.
Tra i progetti più significative di questi anni rientra certamente la partnership con il gigante inglese del retail Marks&Spencer che Spring ha aiutato in due anni a raggiungere e mantenere una crescita del fatturato e-commerce superiore all’obiettivo precedentemente fissato a cinque anni.
Il portafoglio clienti vanta collaborazioni pluriennali con partner del calibro di IMG per la New York Fashion Week, Wall Street Journal per l’evento The Future of Everything, il Tribeca Festival e Independent Art Fair: la più grande fiera d’arte indipendente del mondo.
Anche la collaborazione con il gruppo Coty rappresenta un’importante milestone che durante la gestione di Stigliano ha assunto una scala globale, con una direzione creativa dedicata e uno scope of work decisamente più significativo. Nel mondo dell’hospitality, tra le acquisizioni più recenti rientrano Hilton, Waldorf Astoria e il gruppo San Domenico con il suo fiore all’occhiello Borgo Egnazia.
Riesce a sintetizzare in poche parole cosa è Spring Studios per lei?
Spring è innanzitutto un brand ben riconosciuto con oltre 25 anni di storia. È anche una creative platform che si è costruita una leadership indiscussa nei servizi di marketing e comunicazione per il segmento premium e lusso.
Da Global CEO di Spring Studios quali sono gli obiettivi che si è dato, umanamente e professionalmente?
Ho avuto la fortuna di ereditare una macchina ben rodata, con una presenza stabile su US e Europa. E ho ricevuto dal CDA il mandato di traghettarla verso orizzonti molto ambiziosi sia in termini di crescita sia di espansione geografica. Mi piacerebbe poter dare un contributo significativo costruendo sulla mia esperienza ventennale nel settore, dando impulso alle aree più innovative del business (ecommerce, experience design, innovazione tecnologica). Vorrei crescere personalmente e professionalmente con Spring.
Come vede Spring Studios tra 5 anni?
In un contesto così volatile è azzardato fare previsioni. Posso però dire che nei prossimi 5 anni l’azienda ambisce a raddoppiare il fatturato, aprire almeno due nuove sedi e concludere importanti acquisizioni. L’idea di fondo è consolidare il posizionamento strategico di “boutique globale di servizi di marketing” per il segmento più alto del mercato.
Come cambierà il modo di comunicare il lusso nei prossimi anni?
Il lusso continuerà a danzare sulle due direttrici scarcity – accessibility. I brand sceglieranno che posizione prendere alla luce delle sfumature dei vari mercati, dell’evoluzione del contesto competitivo ma anche dall’ingresso di attori di nuova generazione e del peso che assumerà la componente omnicanale e virtuale.
Quali iniziative sta compiendo Spring Studios per renderla Trend setter nel segmento delle Global Creative Platform?
Abbiamo creato un innovation commettee interno per rendere l’innovazione diffusa, e uno Shadow board guidato dai più giovani talenti dell’azienda, al fine di lasciarci ispirare dai nativi digitali anche nelle decisioni più strategiche. Investiamo in R&D attraverso i nostri creative labs, soluzioni di open innovation in cui collaboriamo con le startup per cercare soluzioni d’avanguardia per i nostri clienti.
Oggi Spring Studios è a New York, Londra, Milano e Los Angeles, cosa prevede il piano di sviluppo territoriale aziendale?
Adottiamo un’ottica client-driven e business-centric. In altri termini seguiamo il business dei clienti attuali e potenziali e perseguiamo in maniera genuinamente opportunistica le opportunità che si presentano. Ciò detto, posso dire senza indugio che stiamo guardando con attenzione al Medioriente.
Che consiglio darebbe ai ragazzi che sognano di emulare una carriera come la sua?
Il consiglio più importante è di scegliere un lavoro che ricambi il loro amore. Troppo spesso sento dire che i giovani dovrebbero seguire le loro passioni. Credo sia vero solo in parte. Se la passione professionale che intendi seguire non ‘ricambia’ i tuoi sentimenti, devi trovartene un’altra e costruire una carriera soddisfacente che, a tendere, ti dia le giuste motivazioni per appassionarti. In altri termini la passione non è necessariamente la scintilla iniziale, può anche derivare da valutazioni più razionali che tipicamente si sviluppano all’intersezione tra ciò in cui siamo bravi, ciò che il mercato riconosce come valore e ciò di cui il mondo ha bisogno.
C’è stata una “North Star” nel suo percorso professionale?
Ho avuto l’onore di avere diversi mentori nelle diverse fasi della mia carriera. In questo momento Philip Kotler, unanimemente considerato il padre del marketing moderno, è il mio punto di riferimento. Con lui ho già scritto un best seller tradotto in diverse lingue e sto lavorando alla stesura di un nuovo saggio che conterrà tutte le mie riflessioni sul mondo del marketing e della comunicazione.